Riccardo Pandin, battere tutti i record nel nuoto in USA grazie ad una borsa di studio!
Un metro e 87 per 78 kg ma soprattutto numeri in vasca che lo hanno portato da Oderzo (cittadina di ventimila abitanti della provincia di Treviso) all’Indian River State College, un cosiddetto community college, dove Riccardo ha finalmente ritrovato la sua dimensione migliore, in acqua e fuori. E’ già trea i primi 50 nei 100 stile libero nella classifica degli studenti di college, ma il suo obiettivo è quello di arrivare sempre più in alto.
Come stai vivendo la tua esperienza in America?
“Fino adesso sta andando abbastanza bene, mi trovo molto bene sia con i miei allenatori che con il programma ma anche con i miei compagni. Durante questi mesi credo di essere maturato sotto tutti i punti di vista, ad esempio – essendo da solo – devo cucinarmi e organizzare tutte le cose della giornata e crearmi una routine, credo di essere diventato molto più indipendente in questi mesi. Inoltre qui in Florida il clima è molto favorevole, è sempre molto caldo e quindi si possono fare molte più cose all’aperto, esperienze e trovare nuovi amici e comunque si sta bene”.
Tu sei un nuotatore, quali sono le maggiori differenze con le gare e gli allenamenti in Italia?
“Le gare e gli allenamenti qui li considero molto differenti da quelli che facevo in Italia, soprattutto gli allenamenti dove in Italia ero abituato a fare un programma che andava bene per tutta la squadra, qui invece gli allenamenti sono divisi in base alle proprie specialità e quindi io essendo un velocista, riesco ad allenare bene e tutti i giorni la mia specificità quindi facendo molti più esercizi di potenziamento e di velocità, facendo meno volume ma con più qualità di lavoro. Anche in palestra lavoriamo molto di più su esercizi specifici per il nuoto durante tutto l’anno, cosa che non facevo in Italia”.
E le gare invece?
“Per quanto riguarda le gare sono differenti qui perché durante la stagione abbiamo i cosiddetti dual meet che in Italia non esistono, ovvero uno scontro tra due università in cui l’obiettivo è quello di battere l’avversario e non provare nuovi tempi. Poi durante la stagione abbiamo anche altre gare dove invece si provano i tempi e poi ci sono nazionali ovvero le ultime gare dell’anno dove viene affinata la preparazione per fare i migliori tempi possibili”.
Avresti mai pensato di ritrovarti a fare l’atleta negli USA?
“All’inizio della mia carriera agonistica nome lo sarei mai aspettato perché non ero a conoscenza di tutte le possibilità che abbiamo disposizione, non ero molto informato sul nuoto in America e sul mondo dei college e delle borse di studio e di come funziona questo meccanismo. Poi tre anni fa mi è nato questo questo pensiero e ho cominciato a guardare i college americani e successivamente ho provato a chiamare College Life Italia che mi ha dato una mano a realizzare questo progetto”.
Pensi che tu stia vivendo in un sogno?
“Al momento non penso di vivere un sogno ma che stia costruendo il mio sogno che sarebbe di arrivare a una scuola di divisione 1, cioè di buona importanza, di continuare con il nuoto e avere grandi risultati e anche a livello accademico di riuscire a laurearmi con successo per avere un futuro a porte aperte”.
Qual è la cosa più bella per te di questa esperienza ?
“Sinceramente la cosa più bella per me fino a questo momento di questa esperienza è proprio il nuoto perché non mi sarei mai aspettato di trovarmi cosi bene nella squadra e soprattutto con l’allenatore che mi capisce perfettamente. Dopo tutte le difficoltà che ho avuto in Italia negli anni passati, mi sto trovando veramente bene ad affrontare tutti gli allenamenti quest’anno e sono veramente contento di come sta andando la preparazione per i nationals e per ottenere buon risultati”.
Pensi mai al tuo futuro? Vuoi rimanere negli USA o senti la mancanza dell’Italia?
“Al momento sento abbastanza la mancanza dell’Italia anche se tornerò domani per due settimane, sì la sento ma non mi pesa troppo stare qui e continuare questa esperienza. Poi come ho già detto perché penso che questo sia il mio futuro e quindi non escludo la possibilità di rimanere qui dopo il college. Questa però è una cosa ancora un po’ prematura perché avrò ancora 4 anni qui se non di più se vorrò fare pure il master, quindi è una cosa che valuterò in futuro”.
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