Margherita Traversa: il suo american dream, dal liceo italiano ad una high school americana - College Life Italia

Margherita Traversa: il suo american dream, dal liceo italiano ad una high school americana

La storia di Margherita Traversa, dal liceo italiano ad una high school negli USA grazie al programma “Liceo negli USA” di College Life Italia

Il 29 agosto del 2023 Margherita è arrivata a Thompson nel Connectitcut, il 1° settembre ha fatto il suo primo allenamento di soccer, e il 3 ha iniziato ad allenarsi nel suo sport: l’atletica leggera. Da quel momento la sua vita è cambiata notevolmente. La incontriamo in Massachussettes dove sta trascorrendo le vacanze di Natale a casa di un’amica americana conosciuta a scuola. Margherita si sta trovando talmente bene negli States che ha deciso di non tornare a casa per queste feste.

Come è nata questa tua avventura negli States?
“Ho sempre desiderato fare un anno di liceo all’estero alloggiando in una famiglia, ma io sono un’atleta agonista e non volevo e non potevo abbandonare lo sport. Per di più non era facile
trovare una scuola pubblica dove potessi allenarmi e al tempo stesso stare in una famiglia. Quindi ci siamo messe io e mia madre e cercare internet tutte le informazioni per poter studiare all’estero e fare sport ma i costi erano altissimi. Poi abbiamo trovato College Life Italia che ci ha parlato della possibilità di prendere una borsa di studio per continuare a fare sport ad alto livello e al tempo stesso studiare in un liceo. E così sono arrivata in questa splendida boarding school (una scuola privata dove i ragazzi studiano e vivono, nda)”.

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Che te ne pare di questa esperienza?
“E’ bellissima e la consiglio a tutti, vivere in una boarding school è molto meglio che stare in una famiglia. Io non mi annoio mai, sono circondata costantemente da ragazzi della mia età e non hai tempo di sentirti sola. Stai sempre con qualcuno. E’ come stare in trasferta con la tua squadra, ma è una trasferta che dura un anno!”

Quindi tu dormi all’interno della scuola, com’è strutturata una boarding school?
“Considera che oltre alle varie classi c’è una sala enorme dove si riunisce tutta la scuola. C’è una sede principale e poi ci sono i dormitori ma stanno a due minuti di distanza. In questa parte principale c’è il dormitorio dei maschi e lì c’è la sala comune che ti ho detto prima. Poi ci sono tre case grandissime che fungono da alloggi per noi ragazze, case che prima appartenevano a famiglie ricchissime e che poi con la costruzione della scuola, sono state trasformate in dormitori femminili”.

A che punto è il tuo inglese?
“Premetto che io ho sempre capito l’inglese anche se avevo difficoltà a parlarlo. Spesso non riuscivo ad esprimermi per come volevo io, per come avrei fatto in italiano. Però mi sono sempre fatta capire da tutti. Adesso non ho problemi”.

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Come hanno reagito i tuoi, sono contenti della tua scelta?
“Assolutamente sì, loro mi dicono sempre che sentirmi così felice li rende contentissimi”.

Ti manca qualcosa di Roma, la tua città, o della tua famiglia?
“Ma guarda io qui sto benissimo e infatti ho detto ai miei che non sarei tornata per le feste di Natale, non mi viene in mente niente che mi manchi, se però devo dirti una cosa allora ti dico mia mamma…”

Tu che sport pratichi Margherita?
“Atletica leggera, sono una velocista, però con i tempi che ho qui negli States mi dicono che sono fortissima sui 300 metri a ostacoli e quindi mi sto concentrando su questa specialità”.

Qual è la cosa più bella di questa esperienza?
“La cosa più bella è che stai intorno a un tavolo nella sala mensa con ragazzi di 25 nazionalità diverse e ognuno ha la propria lingua e la propria cultura. Abbiamo ragazzi che arrivano dal
Brasile, dal Messico, dalla Cina, dalla Corea, dall’Europa ci sono studenti della Serbia, della Spagna, del Belgio, della Slovacchia, della Francia, dell’Inghilterra, e tutti parliamo la stessa lingua, anche se ogni tanto qualcuno mette nel discorso qualche parola della sua lingua e tutti ridiamo. E anche questo è bellissimo”.

Prossime tappe?
“Dopo le vacanze tornerò a scuola ovviamente e inizierò la preparazione vera e propria per i 300 ostacoli. Già so che sarà durissima perché fa molto freddo in Connecticut d’inverno e se la temperatura non scende sotto il meno uno ci fanno allenare all’aperto”

Quando tornerai in Italia?
“A giugno, quando finisce la scuola. Finirò il quarto e l’anno prossimo farò la maturità a Roma”.

Hai già deciso la facoltà?
“Sì, ingegneria”.

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