L’attaccante capitolino ha ottenuto una borsa di studio per l’università dell’Iowa. Puoi farlo anche tu partecipando agli showcase del 27 e 28 Dicembre a Roma oppure 4 e 5 Gennaio a Milano: ci sono ancora pochi posti disponibili
E’ partito da Roma forte di un curriculum di tutto rispetto per un giovane attaccante: 20 gol nel campionato Primavera con la Reggina Under 19, un passato che lo ha visto sempre protagonista ovunque ha giocato, nell’Ostia Mare, nella Palmese, nel Messina, nella USD Lavello prima di approdare negli Stati Uniti nel 2022. Daniele ha fatto il suo primo anno di college all’ Indian Hills Community College, in Iowa, dove non solo è stato eletto Freshman of the Year della Conference (miglior debuttante dell’anno), ma è stato inserito anche nella NJCAA (National Junior College Athletic Association) First-Team All-America, ovvero è stato inserito nella Top 11 di tutti gli Stati Uniti, un successo che mancava da tempo al College dell’Iowa. Daniele ha segnato 19 gol in questa stagione, classificandosi al secondo posto nella classifica dei marcatori e portando la sua squadra alla vittoria del titolo regionale ICCAC (Iowa Community College Athletic Conference), e alle semifinali della NJCAA Midwest District, aggiudicandosi anche diversi premi. E proprio grazie a questi ottimi risultati, Daniele passerà in estate alla Eastern Florida State College, dove avrà una borsa di studio che coprirà tutti i costi universitari.
Da dove parti Daniele, qual è la tua città? “Io sono di Roma anche se ho girato moltissimo per giocare a calcio. Sono stato a Palmi in Calabria, a Messina, a Reggio Calabrie e negli ultimi due anni in Basilicata a Lavello in provincia di Potenza”.
Perché hai scelto di lasciare l’Italia e di venire a giocare negli States? “Perché dopo aver giocato nelle giovanili di tante squadre, ho fatto tre anni in Serie D dove c’è una regola che impone alle squadre di far giocare degli Under 20 ma poi le squadre non li fanno scendere troppo spesso in campo, non si fidano tanto dei giovani preferendo l’esperienza di calciatori più grandi. Io quindi in Serie D ho giocato meno di quanto avrei voluto e ho segnato molti meno gol. Non ce la facevo più a giocare poco, io volevo fare di più e quindi mi sono trovato a scegliere tra continuare a giocare poco in Italia oppure tentare questa strada degli USA”.
Ma tu conoscevi College Life Italia? “Si l’avevo vista su Instagram, e ne avevo sentito parlare, così ho contattato Lucas De Rossi che me ne ha parlato in maniera più approfondita e ho deciso di partire”
Hai partecipato a qualche showcase per essere scelto? “Avevo partecipato a uno showcase a novembre del 2021 ma non c’erano coach americani in quell’occasione, però tramite College Life ho mandato un po’ di video di me mentre giocavo perché in Serie D ci sono sempre le tv in campo quindi avevo molto materiale. Cosi mi hanno scelto dallo Iowa”.
Come sta andando la tua esperienza negli States? “Perfettamente, va tutto benissimo, sia in campo scolastico che in quello calcistico. Io non sono mai stato molto studioso ma qui mi impegno molto anche con lo studio, anche perché se non vai bene a scuola non puoi essere convocato per le partite. Insomma non mi posso lamentare, quest’anno ho segnato 19 gol e ho fatto 8 assist, ho anche trovato una ragazza, quindi cosa posso dire?”
Ragazza americana? “In realtà è turca ma studia anche lei a Indian Hills”
Dal tuo punto di vista com’è il livello del calcio maschile negli Stati Uniti? “C’è indubbiamente un grandissimo movimento ma è a un livello completamente diverso dal nostro, diciamo che la loro massima categoria corrisponde alla nostra Eccellenza”
Cosa stai studiando al college? “I primi due anni qui sono preparatori quindi studi le materie in generale anche se tu puoi sceglierne alcune che poi ti porterai quando deciderai l’indirizzo specifico. Io ho messo dentro matematica, storia, introduzione al business, poi vedrò”.
Cosa vorresti fare dopo la laurea? “Per prima cosa vorrei provare a giocare in una squadra di professionisti, ho già avuto qualche contatto e mi piacerebbe molto fare il professionista qua. Comunque vorrei rimanere qui e lavorare in ambito calcistico, non so se come allenatore o come direttore sportivo”
Com’è la tua università? “Non è enorme ma ci sono delle strutture meravigliose. E’ tutto molto vicino e questo ti permette di raggiungere qualsiasi aula, o la caffetteria, il campo di calcio o la palestra, in pochissimo tempo. Io quest’anno ho abitato prima in un building esterno, poi però poi ho deciso di prendere un appartamento all’interno del college con altri quattro ragazzi perché in Iowa d’inverno si arriva anche a 20 gradi sotto zero e diventa difficile perfino camminare Quando però tornerò negli USA a fine luglio, mi trasferirò in Florida, nella nuova università e lì vivrò in un appartamento con i compagni di squadra fuori dal campus”.
Com’è vivere in un college americano, hai la sensazione a volte di stare in un film? “Le prime settimane era tutto nuovo per me e veramente mi sembrava di stare in un film, poi però cominci a conoscere le altre persone, il college stesso, le abitudini e diventa tutto semplice”
Cosa ti manca dell’Italia, se ti manca… “Mi manca sì, mi mancano soprattutto il cibo, la mia città Roma, la mia famiglia, anche se i miei mi hanno sempre spinto molto a scegliere ciò che era meglio per me, pure prima di venire qui in America. Erano solo un po’ scettici per la distanza però si sono subito ricreduti e adesso anche loro sono contentissimi della scelta che ho fatto”.
Hai visto altri posti oltre allo Iowa negli States durante questo anno trascorso al college? “Be’ ho visto il Nebraska che è molto simile allo Iowa, e poi ogni volta che andavamo in trasferta nelle altre città facevamo sempre delle lunghe passeggiate quindi un po’ di posti li ho visti. Poi sono stato più di una volta a New York, dove abita mio zio”.
Qual è la cosa più bella di questa esperienza americana? “E’ un’esperienza fantastica sotto ogni punto di vista, ed è un’esperienza che potrebbe garantirmi un futuro migliore. E’ bello il fatto di incontrare e conoscere persone che arrivano da tutto il mondo e questa è una cosa che ti apre la mente, ti fa capire tante cose e te le fa apprezzare”
Qual era il tuo livello di inglese prima di arrivare qui? “Normalissimo direi, all’inizio non capivo quasi niente, non parlavo perché non ero sicuro, poi piano piano mi sono abituato e adesso va molto bene, parlo con tutti, parlo al telefono e capisco tutto e sono molto confidente (ovvero sicuro) del mio inglese”.
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