Franceco Busini: quando nemmeno un infortunio ferma l'American Dream - College Life Italia

Franceco Busini: quando nemmeno un infortunio ferma l’American Dream

Francesco Busini, quando nemmeno un infortunio ferma l’American Dream

Francesco ha iniziato il suo percorso con College Life Italia un paio di anni fa quando ha fatto un corso di inglese a Roma, prima di affrontare il viaggio. Da allora Francesco, da sempre difensore, si è ritrovato a giocare prima in Canada, con la Thunder Bay Chill, squadra dell’omonima città in Ontario, poi in Ariziona anche se i piani all’inizio erano diversi, come ci racconta lui stesso:

“Avevo scelto di andare in uno Junior College in California, ma si è creata un’opportunità di giocare prima in Canada e sono andato. Purtroppo mi sono rotto i legamenti crociati e il menisco e quindi il trasferimento in California è saltato. Ne ho parlato con i responsabili di CLI e insieme abbiamo trovato un’alternativa che si è rivelata ottima”.

Ovvero?

“L’Embry Riddle, l’università dell’aeronautica dell’Arizona a Prescott (c’è anche un’altra sede in Florida, nda), un college che mi ha fatto una buonissima proposta sia a livello calcistico che scolastico, e sono andato. In genere tutti vogliono andare in California e anche io all’inizio avevo pensato così, poi però devo dire che la scelta di Embry è stata davvero la migliore che potessi fare”.

Come si vive a Prescott?

“E’ tutto perfetto, è un posto molto tranquillo con poche macchine, traffico inesistente, natura meravigliosa, è tutto a portata di mano, davvero un bellissimo posto dove vivere. Siamo vicini al Grand Canyon e anche a Phoenix”.

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Come sta procedendo la tua carriera scolastica?

“Ho appena finito il primo anno e adesso mi godo un po’ di vacanza a casa mia a Roma, poi a luglio tornerò per prepararmi al secondo anno”.

Cosa studi?

“Ingegneria meccanica con una specializzazione in energia, e poi come minor faccio computer science”.

Hai già pensato a cosa farai dopo?

“In realtà ho ancora tre anni davanti quindi c’è ancora tempo, però la mia idea è quella di sfruttare l’OTP (l’optional practical training, ovvero l’estensione del visto che permette a uno studente internazionale di lavorare legalmente negli Stati Uniti dopo la laurea conseguita in un college americano, nda) che per gli studenti di ingegneria dura tre anni anziché uno e lavorare qui, oppure fare un master negli USA ma provare ad entrare in un’università prestigiosa come l’MIT o Stanford, oppure farlo in Italia, ma sempre in lingua inglese”.

Com’è la tua giornata tipo a Prescott?

“Quando c’è la stagione calcistica, cioè da agosto a dicembre, mi alzo alle 6.30, colazione e poi iniziano subito le lezioni, poi ci sono gli allenamenti, si rientra per la cena e dopo si va nella library a fare i compiti e a studiare per il giorno dopo fino alle 10.30 circa”.

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Tu vivi nel dormitorio del college o fuori?

“Quando sei al primo anno sei obbligato a stare nel dorm del college. Io dividevo la stanza con un compagno di squadra. A luglio invece, quando tornerò, andrò a stare in una casa fuori del college con altri tre amici”.

C’è stato mai un momento in cui ti sei trovato in difficoltà o che ti sei detto ‘Chi me l’ha fatto fare’?

“No, chi me l’ha fatto fare mai. C’è stato solo un momento quando sono tornato per la prima volta dopo aver passato le vacanze di Natale in Italia che sono arrivato e il campus era totalmente vuoto, non c’erano lezioni, non c’erano i miei amici, non c’erano i miei compagni di scuola, e lì mi sono sentito un po’ perso però non appena sono rientrati anche gli altri è passato”.

Come ti trovi con lo studio?

“Molto bene, pensa che quando stavo ancora in Italia ero la pecora nera della famiglia, perché non studiavo e tutti mi dicevano invece di farlo, adesso qui ho già partecipato a due programmi di ricerca con due professori e ad altri quattro che sono stati presentati a potenziali datori di lavoro. Diciamo che metti subito in pratica quello che stai studiando”.

E dal punto di vista sportivo invece, com’è il calcio qui?

“Be’ tutti tendiamo a sottovalutare il calcio americano, io per primo, però devo dirti che sia fisicamente che atleticamente sono un passo avanti, sono molto alti ma al tempo stesso rapidi e veloci. Abbiamo fatto una partita con una squadra di top league e lì sono molto bravi anche tecnicamente”.

C’è qualche altra differenza con il nostro calcio?

“Il fatto che si possono fare cambi illimitati porta gli allenatori a cambiare la squadra totalmente però io sono difensore e i difensori sono sempre pochi per cui mentre tutti ruotano, tu rimani sempre in campo e alla fine tiri un po’ il fiato”.

Qual è la più grande soddisfazione che hai vissuto a livello sportivo finora?

“Sicuramente il fatto di essere arrivato in semi-finale nella National League, ed essere stato eletto freshman of the year, e poi anche di essere entrato nella Top 11”.

Consiglieresti a un ragazzo o a una ragazza italiani di andare a studiare negli Stati Uniti?

“Assolutamente sì, anche perché se non ti trovi bene puoi sempre tornare indietro ma è un’opportunità unica che non tutti hanno e che se ti capita va sfruttata”.

E se questo ragazzo o ragazza avesse dei genitori un po’ restii, cosa gli/le diresti?

“Di parlarne a fondo con la famiglia perché il sostegno dei tuoi genitori è fondamentale però di pensare che la vita è la nostra e che è una sola e che quindi va vissuta come vogliamo. Certo, l’appoggio della famiglia è importante e bisogna parlarne tutti insieme ma poi la scelta finale deve essere la nostra”.

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Tu hai sempre avuto il sostegno della tua famiglia?

“Si, fortunatamente sì, ma sai io è da quando ho 14 anni che vivo da solo e ho girato tanto, i miei genitori sono felicissimi di questa mia scelta e io con loro”.

C’è qualcosa che ti manca dell’Italia, magari gli amici, la famiglia appunto o cosa?

Ma sai gli amici no perché come ti ho appena detto ho girato tanto e quindi non ho un gruppo ‘storico’ di amici, la famiglia certo e poi il cibo, si sa. Anche perché se mangi per un anno intero nella mensa scolastica non è proprio il tipo di cucina a cui siamo abituati noi…”.

Francesco però non è soltanto un atleta-studente arrivato in America grazie a College Life Italia,  non è soltanto un calciatore, è anche un ragazzo modesto e umile, vi basti pensare che è stato giudicato uno de migliori studenti di ingegneria del college, e che i progetti scolastici di cui ci ha parlato in questa intervista sono di livello altissimo. Il primo si chiama Mission Hope e grazie al software Solidworks, Francesco ha progettato due toolkits che aiuteranno gli astronauti ad andare su Marte e per questo progettato il massimo dei voti. L’altro progetto di ricerca su cui ha lavorato è finanziato dalla NASA e legato alla NuSTAR, il satellite che ci invia informazioni sui raggi X e su cosa succede durante l’implosione delle stelle. Francesco è stato così bravo che continuerà a lavorare sul progetto anche nei prossimi anni.

EMBRY-RIDDLE Aeronautical University

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3700 Willow Creek Road

Prescott, AZ 86301

Situata tra Phoenix e il Grand Canyon, Prescott è una città di 45.000 abitanti che fu anche capitale dello Stato dell’Arizona nel 1864 prima di Tucson e dell’attuale Phoenix. Famosa per le miniere d’oro e d’argento, è stata a lungo la tipica città del “selvaggio west” da dove i bianchi partivano per combattere i nativi Americani, gli Indiani Yavapal e gli Apache. Costruita interamente in legno, la città all’inizio del Novecento bruciò più volte e venne puntualmente ricostruita, oggi è diventata una meta turistica soprattutto per chi ama e vuole vivere da vicino lo spirito del vecchio West. In particolare a Prescott si tiene il più antico rodeo del mondo che si ripete dal 1888 e che ogni anno fa confluire a Prescott circa 35.000 turisti americani e non solo.

Ma Prescott è anche la sede della Embry‑Riddle Aeronautical University, college totalmente dedicato all’aviazione e agli studi aerospaziali. Le condizioni meteorologiche della zona e i 1600 metri di altitudine favoriscono un clima secco e sereno, ideale per il volo. La temperatura media è di 26° in estate e 7° in inverno. Circondata da laghi, fiumi e montagne Prescott offre una serie di attività sportive come lo sci, il kayak, il rock climbing.

Tra i corsi di laurea disponibili a Embry-Riddle ovviamente quello sull’Aeronautica, Ingegneria Aerospaziale, Scienze Auronautiche, Gestione del traffico aereo, Ingegneria informatica, Cyber Intelligence e sicurezza informatica, Astronomia, Aviation Business Administration e molti altri.

Per saperne di più ti consigliamo di visitare il sito ufficiale della scuola:

https://prescott.erau.edu

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